Principessa spazzina

Da piccola nessuno mi avrebbe mai definito principessina ma temo che in tarda età mi stiano affiorando tentazioni di preziosismo e fobia di pisellini sotto il materasso. Fuori dal mio attuale palazzo principesco, la nostra casa di Alghero, c’è un viale alberato, costeggiato di oleandri, che affianca un parco di ulivi e palme.

Detta così sembra che questa via abbia tutti i numeri per essere deliziosa ma non è così. E’ sporca, trascurata, utilizzata come gabinetto dai proprietari dei cani di tutta la città e da pattumiera da tutti gli altri. Nonostante i cassonetti per la spazzatura giusto di fronte. Lo spettacolo è ancora più deprimente proprio perché le piante affrontano con coraggio la siccità estiva senza che nessuna acqua li annaffi a parte quella piovana, prosperano e cercano invano di coprire le cartacce e lattine vuote ai loro piedi.
Per anni ho guardato, sospirato, lamentato, mentre le persone intorno a me sembravano essere solo rassegnate. Mi sono anche vergognata della mia gente, che sembrava impermeabile alla richiesta di una convivenza civile e al concetto di bene comune (pulito). Poi, quest’anno, un commento del Cadetto mi ha fatto scuotere “Mamma, qui non mi piaze. E’ spolco e pussolente.” Mi ha fatto male, mi ha fatto reagire.

Il giorno dopo ho preso un sacchetto e dei guanti e sono uscita. Ho raccolto la spazzatura vicino a casa e l’ho buttata. Così nei giorni seguenti, andando sempre un po’ più oltre. Ogni volta che dovevo uscire e avevo un po’ di tempo tiravo fuori un nuovo sacchetto e i guanti da dentro la borsa, e mi trasformavo in spazzina di fino. Ho riempito 10 sacchi di spazzatura finora, e pulito quasi tutto il viale e un po’ del parco, sono stata additata e applaudita e ho chiacchierato con tanti che vedendomi cominciavano a lamentarsi dell’amministrazione comunale. Ho pensato di mettermi in borsa guanti e sacchetti anche per loro, così che invece di interrompermi mi dessero una mano, ma alla fine non l’ho ancora fatto.

Ci sarebbe ancora molto da fare, ma ora sorrido agli oleandri, uscendo fuori di casa. Perché sono una principessa spazzina, e il mio titolo me lo sono guadagnato con il mio lavoro mentre passo orgogliosa per il viale fuori dal mio palazzo.

  1. #1 by MANU on August 20, 2012 - 6:21 pm

    Brava Lisa. Anche io, quando vado al mare e trovo la spiaggia sporca, mi armo di busta e comincio a pulire. Facci sapere se qualcuno ti ha dato una mano! Un abbraccio, buona continuazione di vacanza! 😀 (Mi accingo a fare gli esercizi che ci hai consigliato…non finirò mai di ringraziarti!) Ciao! Manu

    • #2 by Lisa on August 21, 2012 - 1:00 pm

      Infatti l’idea l’ho avuta quando una mia amica mi ha raccontato che lo faceva in spiaggia… è contagioso! Fammi sapere poi come va con gli esercizi, ho in serbo altri post!

  2. #3 by maria grazia on August 20, 2012 - 9:56 pm

    questo tuo modo di reagire ti fa onore. ti imiterò.

    • #4 by Lisa on August 21, 2012 - 1:01 pm

      Si! Sarebbe bello che diventasse contagioso!

  3. #5 by katia on August 20, 2012 - 11:44 pm

    bravissima! da qualche parte bisogna pur iniziare! fossero tutti come te..il pianeta sorriderebbe di più!

    • #6 by Lisa on August 21, 2012 - 1:02 pm

      Secondo me ce ne sono altri, io ci ho messo anni a decidere una cosa così banale, aspettando che lo facesse qualcun altro. E invece non è stato affatto difficile. Sono stupita dell’energia che ho speso a lamentarmi senza reagire…

  4. #7 by knitting bear on August 22, 2012 - 8:00 am

    Fino ad oggi mi era capitato solo di rimuovere qualche bottiglia trovata in montagna. L’idea di pulire con le mie mani in città, dove pago (invano) tasse salate affinché l’ambiente dove vivo sia mantenuto in condizioni decenti, non mi era mai venuta. A dire il vero, dove vivo io, non è tanto un problema di cartacce o spazzatura, quanto di divani letto, televisori e frigoriferi abbandonati vicino ai cassonetti per evitare il giro all’isola ecologica, tuttavia penso che sia un’idea da prendere in considerazione, se non altro per provare a stimolare l’opinione dei vicini, per provare a seminare un po’ di coscienza civile. Ci proverò.

    • #8 by Lisa on August 23, 2012 - 4:11 pm

      Anche io ho fatto un processo simile, per anni mi sono lamentata di tutti quelli che non facevano il proprio dovere, poi ho pensato che se volevo vivere in un posto pulito era meglio che mi davo da fare io per prima, altrimenti non cambia nulla. Non credere che rimanga pulito, devo continuare a uscire con busta e guanti, ma è molto più fattibile ora… fammi sapere come va!

  5. #9 by tzugumi on September 10, 2012 - 9:52 pm

    Accanto al trullo dei miei genitori c’è uno dei pochi tratturi della zona rimasti integri. In questo periodo diventa un tappeto di ciclamini, a marzo è pieno di violette e pratoline, senza parlare di tutte quelle erbe aromatiche, dal timo alla mentuccia, che attualmente sono in via d’estinzione. Purtroppo la parte più vicina alla strada asfaltata è meta preferita di coppiette che non si limitano a preservativi e salviette: ci sono bottiglie di spumante, cartoni della pizza e vaschette del take-away. Due anni fa mi sono armata di pinze e guanti e ho imbustato il tutto per ridare al tratturo quell’aspetto che merita, fino a quando abbiamo deciso coi vicini di sbarrare l’accesso alle auto. Fate l’amore, non fate i porci.

    • #10 by Lisa on September 11, 2012 - 10:23 am

      Chissà che bello il tratturo… Mi fa sognare quando parli della tua terra. Davvero non capisco come tanti possano essere insensibili al mantenimento di queste bellezze.

Leave a reply to tzugumi Cancel reply