Archive for November, 2011

Sforacchiato a sproposito

Ieri ho adottato una parola e temo quindi che ve la troverete in tutti i post di qui alla fine dell’anno. Se qualcuno mai cercherà sforacchiato sul web forse alla fine arriverà qui, chissà. Mi è piaciuta, mi ha ricordato Dumas, cappa e spada, e qualcosa di vecchio e bucherellato con una storia da raccontare.

Ieri ripensavo a questo blog, e ad un altro che non aggiorno praticamente più, e alla mia nuova vita da imprenditrice. Qualche volta mi chiedo perché mi ostino ad avere una vita così sforacchiata, con energia che fuoriesce da tutte le parti, invece di prendermi un’ossessione e seguire solo quella. Pensavo che sarebbe meglio in questo momento che mi dedicassi ad un blog aziendale, invece di pubblicare ricette di scarti di verdura. O forse no, forse vale anche qui la questione dei vasi comunicanti e qualcosa sui piccoli lussi a basso impatto e l’impegno che ci metto a scriverne andrà a beneficio del mio lavoro reale e viceversa. Ho cominciato con il mio piccolo ideale, un passo per volta, di fare qualcosa di sostenibile anche nell’attività che sostiene finanziariamente me e la mia famiglia e non c’è nessun conflitto con il cercare di vivere una vita semplice e felice.

Nonostante questo ieri sera riflettevo su eventuali problemi di immagine. E se il cliente, a cui io vado a dire che posso fornirgli un software che rivoluzionerà la sua archiviazione documentale, facendogli risparmiare tempo, denaro e salute, viene a sapere che io “perdo tempo” anche a scrivere di scialli a maglia e di buccia di zucca?

Ho conosciuto un ragazzo fermamente convinto che le donne non siano tecnicamente portate come gli uomini perché sono incapaci di passare il loro tempo libero a valutare le prestazioni dell’ultimo processore uscito. Non credo che le donne ne siano incapaci ma oggettivamente io non passo il mio tempo libero così. Sul mio Google Reader si alternano abbastanza equamente blog di sviluppatori, blog di cucina, blog di maglia, blog di genitori, più qualcosa sulla moda, il marketing e i piccoli imprenditori. Ed effettivamente i primi sono scritti in prevalenza da uomini e indovinate quali sono in prevalenza tenuti da donne? Sta di fatto che io sviluppo tutto il giorno e invece di mettermi a parlare di librerie java la sera mi metto a parlare di zucca e salviette. Non ho una teoria, una spiegazione, sono così. L’unica parola positiva che mi viene per descriverlo è “eclettica”,  ma “sforacchiata” ci sta bene lo stesso. Penso si possa notare anche dalla mancanza di specificità e di approfondimento degli argomenti di questo blog che sono una donna per tutte le stagioni.

Una verità è che lavorare a maglia e scrivere qui lo trovo estremamente utile anche nel mio lavoro. Provo il software archiviando pattern in pdf con caratteristiche diverse, mi esercito a scrivere, a costruire interi maglioni o sistemi da un filo o da una riga scritta in linguaggi che non contengono la parola chiave “sforacchiato”. Mi aiuta a tenermi semplice nella vita e nel disegnare l’interfaccia utente, a non sprecare tempo e spazio disco. Mi spaventa un po’ che la rete non dimentica, ma sono io, qui ed ora, piena di buchi da cui fuoriescono vari aspetti dei giorni che passano e lasciano comunque un’immagine che spero la più coerente possibile nel vivere le mie diverse vite.

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